Ogni anno, nel mese di novembre, si accendono i riflettori sulla campagna internazionale dedicata alla salute maschile. Dal 2003 infatti, è nato il movimento Movember per richiamare l’attenzione su patologie come il cancro alla prostata e ai testicoli e per promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce delle principali malattie che colpiscono gli uomini.
Nonostante i progressi nella comunicazione e nella medicina, alcuni temi restano ancora circondati da tabù, come nel caso della disfunzione erettile: un problema che riguarda circa 3,5 milioni di italiani, ma di cui si parla ancora poco.
La difficoltà a farlo, sia da parte di chi ne soffre sia da parte di chi dovrebbe informare, aumenta l’isolamento dei pazienti e ritarda l’accesso a percorsi di supporto efficaci. Secondo i dati, ben il 43% degli uomini che manifesta i primi sintomi non si rivolge a uno specialista neppure dopo tre anni, con ripercussioni significative sull’autostima e sulla vita di coppia. Anche il partner è infatti coinvolto negli effetti della disfunzione erettile, sospeso tra isolamento, senso di impotenza e, a volte, colpevolizzazione.

